Biografia

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Maria Venturi è nata a Firenze il 1° Agosto 1933, ma dall’età di 7 anni vive a Brescia che considera la sua città. Qui si è sposata e sono nate le sue figlie gemelle. Dopo la maturità classica si iscrive alla facoltà di Lettere antiche alla Statale di Milano e il grande Mario Fubini, docente di letteratura italiana, la incoraggia a scrivere e a partecipare a un concorso per giovani lirici: il premio vinto e la sua stima sono uno stimolo per proseguire.

Pubblica i primi racconti sul settimanale Novella, che all’epoca è un giornale di narrativa diretto da Giorgio Scerbanenco. A 25 anni inizia la stesura di un romanzo. Ne invia la trama e le prime otto cartelle a Italo Calvino, presso la Einaudi, con l’ingenua e audace richiesta di un “parere vincolante”: vale la pena  di proseguirne la scrittura?

Tre mesi dopo arriva la risposta: una lettera autografa con un lusinghiero giudizio e l’invito di portare a termine il libro. Ma questo romanzo resterà incompiuto perché nel frattempo la Venturi è stata assunta da Novella con un contratto di sei mesi e ha iniziato il pendolarismo da Brescia a Milano che durerà oltre vent’anni.

Il contratto le verrà rinnovato, ma il posto è a rischio perché è stata decisa la chiusura dell’ormai obsoleto settimanale di narrativa. Verrà salvato e trasformato da Enzo Biagi in un rotocalco di attualità ed è a lui che Maria Venturi deve l’assunzione definitiva e il praticantato. Diventa giornalista professionista nel 1970 e trascorre due anni in giro per l’Italia come inviata, spesso a caccia di scoop con l’amico e collega Sandro Mayer. L’alternarsi di tre grandi direttori (Antonio Terzi, Benedetto Mosca e Paolo Occhipinti) rappresenta un’ottima scuola e l’inizio di una gratificante ascesa professionale.

Nel 1979, dopo esserne stata caporedattore e vicedirettore, la Venturi assume la direzione di Novella 2000.

Nel 1981 Paolo Occhipinti la chiama a dirigere lo storico settimanale Annabella, che pochi mesi dopo diventa Anna.

Il “filo diretto” con le lettrici inizia con una rubrica di posta: sarà l’esperienza più costruttiva di un periodo difficile che culminerà con la crisi della casa editrice, il passaggio di proprietà, l’amministrazione controllata. Nell’ottobre del 1986, la Venturi lascia Anna mantenendo un contratto di collaborazione con altre testate del gruppo : prosegue la posta con le lettrici, scrive articoli e interviste, inizia una rubrica di critica televisiva sul settimanale Oggi e collabora con il Messaggero di Roma.

E’ Oreste Del Buono, capo della divisione libri, a riportarla alla scrittura di un romanzo. Il suo input: che sia “spuduratamente avvincente, romantico e popolare”. Le invia un pacco di libri-guida di famose autrici americane: Judith Krantz, Barbara Taylor Bradford, Danielle Steel…

Nasce Storia d’amore. Il regista Duccio Tessari ne acquista i diritti e nel 1987 diventa una miniserie televisiva interpretata da Margherita Buy. Questo romanzo apre alla Venturi le porte della fiction e altri tre romanzi diventeranno serie di successo: La storia spezzata (1992), La moglie nella cornice (1992), Il cielo non cade mai (1993).

Nel 1998 la Venturi crea il soggetto di Incantesimo serie che curerà con gli sceneggiatori Gianfranco Clerici e Daniele Stroppa per sette stagioni e dal quale verrà tratto l’omonimo romanzo.

Orgoglio (2004) è un’altra lunga serialità di grande successo prodotta per la Titanus di Goffredo Lombardo: la prima parte supera i 13 milioni di telespettatori.

Butta la luna (2006) [L’articolo sul Sole 24 Ore “Butta la luna porta in orbita gli ascolti di Rai 1] e Paura di amare (2010) sono le sue ultime fiction.

Ma la Venturi prosegue anche l’attività di giornalista e nel 1997 riceve al Quirinale il premio Saint Vincent. Tra i riconoscimenti ricevuti come scrittrice, tiene particolarmente a quello “Baccante” di Matera. Nel 2011, Umberto Brindani, direttore di Oggi, le ha affidato la rubrica “ Lezioni d’amore: è un filo diretto con le lettrici (ma anche lettori) che non si è mai interrotto.

Il suo ultimo romanzo (ottobre 2014) è Niente è per caso, storia di un’amore irripetibile che riuscirà a sopravvivere a dieci anni di errori, ostacoli e distacchi.

Nel marzo 2015, al Premio letterario “Il Molinello” riceve il Premio alla Carriera e il Premio Speciale per il libro Niente è per caso.

Sempre nel 2015, l’autrice pubblica I giorni dell’altra, una versione rivista, aggiornata e ampliata di un romanzo che aveva pubblicato vent’anni prima.

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